Sulla fermata di metro A di Roma c’è una scritta elettronica composta da tanti piccoli pallini, che segnala l’arrivo ad una specifica fermata, molto utile per i viaggiatori.
Guardandola attentamente si ha la sensazione che il testo PROSSIMA FERMATA ANAGLINA non sia scritto in verticale, bensì in diagonale (PROSSIMA FERMATA ANAGNINA).
Ma poi la scritta si ferma e magia… torna dritta (PROSSIMA FERMATA ANAGNINA).
Il video seguente rende chiaro di cosa si stia parlando.
Nel guardare il video ci si accorge che la scritta è obliqua pur essendo, ad un’attenta fotografia, la matrice di punti luminescenti, non inclinata. Come può quindi una matrice ortogonale generare una scritta inclinata?
Nel momento dello zoom, si vede chiaramente che la matrice punti è organizzata come di seguito:
Trattandosi di una griglia, l’unica inclinazione possibile sarebbe quella dei 45°, che evidentemente non è, dato che nel video si percepisce un’inclinazione della scritta, ma non così importante da avvicinarsi ai 45°. Di fatto se si volesse sfruttare la matrice per sviluppare un’inclinazione l’unica possibile sarebbe la seguente:
Evidentemente l’inclinazione non deriva da una differente dislocazione dei punti sulla matrice dei led.
Quindi?
La soluzione è spiegata nel seguente scatto, uno dei tantissimi che ho fatto alla scritta (come un pazzo uscito dal manicomio). La frequenza di aggiornamento con cui viene generata la simulazione di inclinazione fa si che la riga sotto si sposti prima di quella sopra, per pochi millisecondi, generando, all’occhio umano, l’effetto di inclinazione.
Come si vede, sia dal video che dalla seguente foto, i pallini sono tutti allineati verticalmente, quindi non vi è modo di generare una scritta interamente inclinata. L’effetto a quanto sembra, è dovuto al fatto che le righe si muovono non tutte insieme ma partendo dal basso, una alla volta, con un ritardo, riga su riga, impercettibile ad occhio umano e intercettabile solo tramite scatto fotografico.
Mistero risolto! Scendo, che sono arrivato ad Anagnina.